SICUREZZA:

"conoscenza che l'evoluzione di un sistema non produrrà stati indesiderati"


La conoscenza è fondamentale da un punto di vista epistemologico, poiché qualunque sistema è in grado di evolversi senza dar luogo a stati indesiderati, ma sicuramente non è esatto affermare che sia un sistema sicuro. Solamente una conoscenza basata su osservazioni ripetibili, di tipo scientifico,  può garantire una valutazione più sensata della sicurezza.

La sicurezza totale si ha in assenza di pericoli, quindi si tratta di un concetto difficilmente rappresentabile nella vita reale. Solo l'applicazione di determinati criteri sulla sicurezza rende difficoltosa la concretizzazione degli eventi dannosi.
Si possono identificare tre stadi primari attuabili per tutti i sistemi e sottosistemi di sicurezza:
L'analisi: comprende lo studio legislativo e normativo, ambientale, personale e professionale delle attività e dei processi.
Le misure: sia relative alla prevenzione che alla protezione. Possono essere ulteriormente distinte in: -attive, -passive, -strutturali, -impiantistiche, -amministrative, -disciplinari.
La gestione: è la parte che deve mantenere in vita la sicurezza con studi e aggiornamenti, formazione e informazione, manutenzione, verifiche ed esercitazioni, piani di sicurezza ed adeguamenti.
Da quanto sopra descritto si può rilevare che i campi in cui l'obiettivo primario è la Sicurezza sono teoricamente infiniti, così come lo sono i sistemi studiati per raggiungerne una di grado accettabile.
Praticamente ogni settore della nostra vita coinvolge problematiche relative ad essa.

Il rischio, nelle sue varie forme, è studiato anche da una disciplina che prende il nome di Scienza della Sicurezza.
Considerato che l'eliminazione completa del rischio è matematicamente impossibile, per via delle variabili praticamente infinite ed imponderabili, si parla generalmente di "riduzione del rischio".Quando si cita il "rischio residuo", invece, ci si riferisce a quello che teoricamente non si riesce ad eliminare.

Da quest'ultima analisi si perviene alla definizione della massima prevenzione possibile, che porta all'individuazione del "rischio accettabile".
L'uomo può essere interessato dalla sicurezza in due modi: direttamente (esigenza di protezione personale) oppure indirettamente (esigenza di protezione in ambito finanziario).

Ma noi quanto ne sappiamo di sicurezza? Quanto facciamo noi per la NOSTRA sicurezza? Quanto possiamo realmente fare per accrescerla giornalmente ed assimilare una corretta forma mentis?
Con questo sito (nato per caso) cercherò di darvi una maggiore e chiara conoscenza della sicurezza personale e di trasferirne un pò nei vostri cuori e nelle vostre menti.
Il sito è in aggiornamento.
Buona navigazione.


ANDREA

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