Molte persone, sottoposte a misure di protezione personale (scorta o tutela), definiscono tale evento una condizione, non una scelta, cui adeguare la propria vita con molte difficoltà, non ci si può abituare ad avere sempre qualcuno dietro, ci si può adattare.

Le personalità (quelle che hanno un servizio di protezione non istituzionale ma “di sicurezza”, non amano essere chiamate così) instaurano un rapporto fiduciario bilaterale con gli addetti alla loro protezione. Tale condizione può variare anche dalla tipologia di protezione a cui è sottoposto il V.I.P. (scorta o tutela).

Nel caso della tutela, queste persone si muovono a stretto contatto con gli operatori preposti alla loro protezione, non solo per impegni di lavoro, ma anche per quelli dove persone “normali” hanno della privacy. Questo è l'elemento cruciale.

Nell'immaginario collettivo, essere tutelati (tutti usano il termine scortati) è una condizione di privilegio, di sperpero del denaro pubblico o di dimostrazione del potere, ma cosa  accade se una personalità volesse andare al mare con la moglie ed i figli in vacanza in Puglia????
Tutti organizzano, partono e si godono la vacanza potendo scegliere se instaurare rapporti con le persone del luogo o restare in anonimato ed in pieno relax.

Diverso è il caso di un tutelato dalle forze di polizia, lui organizza la vacanza, comunica il programma agli operatori, che mettono in allarme le autorità locali,(che spesso per fare bella figura con le personalità si fanno trovare sul luogo), poi si parte. Pensate che intimità o anonimato può avere una persona che deve comunicare gli spostamenti ad altri. Nel luogo di villeggiatura anche usando la massima discrezione poco dopo tutti si accorgono della tutela e osservano per capire quale politico o personaggio famoso sia, al bar tutti cercano di individuarlo e interagiscono attivamente con il protetto cercando di carpire informazioni utili al riconoscimento dello stesso.

Con quale disinvoltura una persona può compiere atti normali quando in auto ci sono due persone che ascoltano tutto quello che dice?

Se va al cinema qualcuno lo sa, se mangia la pizza qualcuno lo sa, se ha un vizio, un amante o una debolezza qualcuno lo sa.

Vi posso garantire che una persona “normale” a questi ritmi diventerebbe idrofoba e cercherebbe vie di fuga alternative.

Il solo pensiero di dover chiamare i componenti della scorta per uno spostamento non previsto, magari un gelato a tarda sera, una cena romantica, ecc. fanno passare la voglia o cosa ancora più rischiosa azzardare l'uscita senza protezione.

Gli addetti alla sicurezza dei V.I.P. non devono essere discreti, non devono far finta di non sentire ciò che la personalità dice al telefono o chi incontra, NON devono esistere.

Il concetto detto cosi può far sembrare riduttiva la figura della tutela, ma vi posso assicurare che i migliori servizi di protezione del mondo insegnano agli operatori addetti a questo servizio le tecniche psicologiche per poter porre in essere il concetto sopracitato.
Gli operatori del FSO - Federal'naya Sluzhba Okhrani, il Federal Protective Service  Russo alle dipendenze del kgb, sono formati psicologicamente per cancellare, una volta terminato il lavoro in codice, tutte le informazioni non rilevanti all'espletamento delle attività connesse alla protezione, quindi anche tutta la parte privata del protetto. Anche alcuni Uffici Centrali di Protezione Americani, facenti parte del Secret Service, utilizzano detti modelli psicologici su operatori destinati alla protezione ravvicinata di esponenti molto illustri quanto poco famosi, facenti parte di strutture di Stato.

Certo è inimmaginabile l'attuazione di detti modelli su soggetti non rigorosamente selezionati e con capacità mentali modeste, che non essendo in grado “fisicamente” di sviluppare i processi rendendoli automatici (chi è addestrato in pochi minuti di tecnica cancella tutto) rischiano di sovraccaricarsi troppo e rendere pericolosamente stressanti le operazioni di cancellazione.

Nella stragrande maggioranza dei casi gli operatori sono dotati di una buona dose di riservatezza, avendo l'accortezza di non svelare particolari della vita privata dei protetti, anche se non è mai al 100 %.

Quanto citato è l'unico vero modo per garantire a livello non convenzionale un elemento fondamentale nell'espletamento di tale servizio: LA RISERVATEZZA ASSOLUTA.