Il controspionaggio è una parte fondamentale dell'intelligence, e si occupa della protezione delle informazioni dalle mani dei nemici esteri e nazionali.

Molteplici sono le tecniche utilizzate per mantenere segrete le notizie, generandone altresì di false, per sviare le agenzie di spionaggio interessate.

Il controspionaggio è articolato in diverse sezioni, all'interno di una divisione gestita da un ente governativo, che lo sovrintende. Proprio per la costante ricerca della custodia di informazioni sensibili, spesso è dislocato in sedi diverse da dove  le agenzie di intelligence svolgono le operazioni di spionaggio e di gestione.
Lavorando in parallelo agli agenti con compiti di spionaggio, spesso si trovano a contatto con dati sensibili di paesi stranieri, anche con classificazioni di segretezza altissime e la loro missione è quella di conservare tali notizie per sfruttare le vulnerabilità del nemico solo quando esso diventa un obbiettivo dell'organizzazione di intelligence.
 

Già dai tempi di Sun Tzu, si comprendeva come la conoscenza di informazioni sensibili è parte fondamentale per la riuscita della guerra, nel suo libro “l'arte della guerra”, il generale cita queste parole:
“Chi è veramente esperto nell’arte della guerra sa vincere l’esercito nemico senza dare battaglia, prendere le sue città senza assieparle, e rovesciarne lo Stato senza operazioni prolungate”.
Perciò dico: “ Conosci il nemico come conosci te stesso. Se farai così, anche in mezzo a cento battaglie non ti troverai mai in pericolo” , evidentemente anche Sun Tzu prevedeva l'utilizzo di tecniche di controspionaggio, citando ancora:
“Se non conosci il nemico, ma conosci soltanto te stesso, le tue possibilità di vittoria saranno pari alle tue possibilità di sconfitta”.
“Se non conosci te stesso, né conosci il tuo nemico, sii certo che ogni battaglia sarà per te fonte di pericolo gravissimo”.

Un altra missione dei servizi di controspionaggio, è quella di mettere in atto misure per impedire la sovversione, l'assassinio, sabotaggio, evitando di destabilizzare il paese in momenti politici particolari.
 

Lo spionaggio è un settore complesso e affascinante, e le operazioni di controspionaggio possono essere effettuate con un'infinità di tecniche sia statiche che prettamente operative e sotto copertura.
Ci sono agenti che lavorano quotidianamente su elaboratori o computer davanti ad una scrivania, lavorando con le informazioni digitalizzate ed effettuando controlli anche via satellite, verso  colleghi che operano in azioni sotto copertura in stati a rischio.
Il controspionaggio si occupa anche dello studio delle informazioni ottenute e della loro possibile decrittazione attraverso codici convenzionali o meno.
Solo pochissimi elementi scelti operano come covert agent in paesi stranieri, mattendo a repentaglio la propria incolumita fisica per la sicurezza nazionale.
Da moltissimi anni, ottiene informazioni preziosissime grazie a disertori o talpe nei sistemi di spionaggio di altri paesi, che a loro volta vengono reclutati nelle diverse aree delle agenzie.

In particolare i settori che svolgono intelligence sono divisi in aree:
· Area di raccolta delle informazioni;
· Area di analisi delle informazioni:
· Area speciale di controspionaggio (un vero e proprio sotto-settore di intelligence);
· Area speciale destinata ad effettuare azioni segrete o sotto copertura (covert operation).


L'area di raccolta delle informazioni, accumula tutte le notizie che possono essere interessanti,
sia segrete che pubbliche, attingendo da tutte le fonti disponibili, spionaggio, interrogatori, foto da satelliti ecc.
Quando l'informativa è tratta da azioni di spionaggio o da interrogatori viene definita HUMINT
(Human intelligence).
Se l'informativa viene tratta con strumenti tecnologici, come foto satellitari, registrazioni,
intercettazioni viene definita TECHINT (Tecnical intelligence).
Vi è anche una fonte dell'informazione pubblica definita OSINT (Open Source Intelligence).

Il controspionaggio, in situazioni particolarmente delicate, effettua operazione dette “clandestine” meglio conosciute come "Black Operations".
Vi sono differenti scuole di pensiero sulle operazioni fantasma, alcuni ritengono che le tali interventi non dovrebbero fare parte dei servizi di spionaggio e pensano che debbano essere  organizzate in apposite strutture, non a contatto con altri agenti addetti allo spionaggio, per garantire  l'anonimato del personale predisposto oltre che dell'operazione sotto copertura. Altri pensano che proprio per la peculiarità di tale servizio, le black operations debbano continuare a restare sotto la medesima organizzazione, data la vitale importanza dello scambio di informazioni tra divisioni interne.


Le operazioni “clandestine” molto spesso esulano da quelle che ci si propongono in televisione, ossia uccisioni ed assassini.


Infatti, le più efficaci operazioni sono di tipo politico o psicologico, ossia se se uno stato vuole destabilizzare il governo di un paese interessante politicamente od economicamente, può finanziare segretamente un partito di opposizione, facendo si che le elezioni vengano influenzate da tale intervento.
Si possono utilizzare contatti con la stampa estera, generando degli articoli studiati a tavolino da staff di esperti in molteplici campi, che non solo diano una versione contorta degli eventi, ma siano scritti utilizzando precise tecniche di messaggistica subliminale, in modo da trasferire a chi legge una sensazione piacevole, tanto da immagazzinare inconsciamente la notizia letta.


In alcuni casi è possibile alterare la percezione della pubblica opinione.
Un classico esempio di come le parole abbiano importanza per la collettività, è la definizione di  “contractors”, persone assunte a contratto, per proteggere imprese in zone di guerra.
Chiamati cosi sembrano quasi operai e non infastidiscono ne la morale ne la coscienza pubblica, se muore un contractor, sarà una vittima del lavoro, ma se muore un “mercenario”, allora è proprio morto di guerra.

Sun Tzu spiega questo concetto in una sola frase:
“Sembra confusione, in realtà è ordine; ciò che sembra viltà è coraggio; la debolezza è forza”, ma una più dettagliata spiegazione viene data da Tu Mu (803-853 d. C. – Letterato, poeta, funzionario della Corte Imperiale) “se uno intende simulare disordine per ingannare il nemico, deve in realtà essere molto ben disciplinato; soltanto così può fingere confusione. Chi desidera apparire debole per rendere il nemico audace e imprudente, deve essere in realtà fortissimo; soltanto così può simulare debolezza. Se si vuol fingere vigliaccheria, per indurre il nemico ad avanzare con vana baldanza. Si deve essere molto coraggiosi: soltanto così si può simulare timore”. Questa è la prima abilità di un agente del controspionaggio, la dissimulazione.

Gli Stati Uniti d'America, spesso utilizzano per operazioni "coperte" in zone di guerra la "Task Force 121", servizio multi la crème de la crème delle forze speciali.La loro punta di diamante è una squadra di quaranta uomini composta da operatori di Delta, DEVGRU, Army Rangers e divisione speciale di attività della CIA.
La task force 121, è una forza multiservizio che è stata organizzata in modo tale da avere uno stretto rapporto con il personale intelligence (operatori della CIA sono parte integrante dell'unità) e ha un tempestivo e libero accesso a tutte le informazioni anche di tipo classificato. 


Fondamentale per i governi che usano le “black operations”, è che si possono negare tutti i coinvolgimenti, azione definita come “plausibile deniability”.


Alcuni tipologie di operazioni “clandestine” possono essere attuate in parallelo dal controspionaggio, e prendono il nome di “false flag” o “dirty tricks”, sono azioni di tipo violento e azioni di pesante e continuativa disinformazione, che condotte in maniera mirata screditano un governo o destabilizzano la situazione politica dello stato divenuto bersaglio (effettuare un attentato e far credere che l'autore sia un determinato gruppo od un determinato stato).


Un altra peculiarità del controspionaggio è quella di monitorare l'intera agenzia di intelligence, al fine di prevenire e/o individuare possibili traditori che si possano trovare nella condizione di far pervenire a terzi informazioni sensibili.
 

In conclusione, ci vorrebbe un libro per descrivere tutte le attività e le tecniche utilizzate dagli agenti del controspionaggio, ma in questo breve capitolo, spero di avervi fatto un po di luce sulle attività che svolgono quotidianamente queste persone per la salvaguardia della sicurezza nazionale.